Ad
ogni modo la calma la stavo per perdere anch'io, era come se avessi addosso,
sulle spalle, proprio a ridosso e sul collo un peso enorme, un mantello
pesantissimo, sfiancante, pungente ed irritante, una sensazione snervante nata
nel momento in cui mi alzai dal letto per andare al bagno.
Provai
inutilmente dimenandomi e sciogliendomi a scrollarmi di dosso quel maledetto e
malvagio gatto nero che avevo sulle spalle; cominciò un senso di panico che
aumentava, paura per il mio cervello che non riuscivo a controllare;
cercai del latte senza trovarne, aprii la finestra per inghiottire aria fresca
e ricordo che sarei stato pronto a scommettere sulla mia capacità di saltare
dal primo piano e arrivare incolume sulla strada: la vedevo vicinissima, la
potevo quasi toccare; non ricordo se feci partecipe il mio compagno di queste
ultime sensazioni e se fu in quel momento che notammo che nevicava.
Uscimmo
allora fuori, c’era molta luce e andammo in un posto che da sempre amo
tantissimo, che anche ora a scadenze devo vedere, visitare, toccare, odorare,
anche se non è come allora perché in seguito fu rovinato. Marosìni è un
bambino con la nonna in giornate di sole piacevole, son ragazzini che giocano,
crescono, esplorano e ne fanno il loro regno; Marosìni fu storie di sole, di
nebbia, di neve, di vento, di luce e di buio, in ogni stagione, era pace, calma
e silenzio... era casa nostra.
Adoravo
quel posto e anche la notte ebbe il potere di tranquillizzarmi e di
rasserenarmi; rientrammo a casa e insistetti con il mio amico che restasse in
mia compagnia, cosa che fece per alcune ore. Presi coraggio e rimanendo solo mi
misi a leggere Fernanda Pivano (Beat Hip Yippie) con insperata lucidità...
Breve
pillola dall'opera di Renato Demurtas "dal Baule del Viaggiatore," Sa
Babbaiola Edizioni..
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