martedì 16 aprile 2019

Una fuga, per essere tale, presuppone un inseguimento


Dopo anni di militanza ed impegno politico, liberai la mia vera essenza di anarchico libertario beat yippie, vivendo una realtà copiata ma anche profondamente mia; certo, vissuta da altri mille, ma comunque sentita ed assaporata in modo convinto ed intenso. In ogni caso di storie belle ne nascono anche su infinite strade che hanno poi un unico sbocco.

Non per questa molteplicità una singola storia deve essere sminuita o essere meno valida, anzi, per essere una strada che più lontana dal centro non poteva, così ai margini del clamore, della Storia, così i-per-iferica, ha concorso quanto altre: è stata essa stessa la Storia! 

C’erano le riunioni negli scantinati, nei garage, i volantini conservati con cura, il Collettivo, il Ciclostile, il Gruppo Grafico, le scritte sui muri, le fughe che, per fortuna, sono state tutte vittoriose.

Come quella notte che dovevamo fare delle scritte sui muri ed io e Gigio mandammo in avanscoperta Acciuga e Godot col compito di aprirci la strada e avvisarci del pericolo eventuale. Non so se sentii davvero dei rumori o se fu un sesto senso, di fatto però misi il naso dietro l’angolo e mi trovai dinanzi due carabinieri in divisa che, comodamente e tranquillamente si dirigevano verso di me, verso la piazza che noi due avevamo iniziato a...pitturare... ed erano ad appena dieci metri da me! Non ricordo come riuscii ad avvisare il mio amico, che si trovava in una posizione molto più svantaggiata della mia, senza che i militari mi sentissero.

Non potevamo tornare indietro, non avremmo fatto a tempo: la piazza chiusa da tre lati, due muri ed il vuoto; di fronte gli sbirri, non ci restò che un salto di quattro – cinque metri nel buio e non certo sul morbido! Di fatto ci ritrovammo in un batter d’occhio alla base, pur se nel salto il mio sfortunato amico si slogò la caviglia, riuscendo comunque a tenere il mio passo.

A dire il vero una fuga, per essere tale, presuppone un inseguimento, cosa che quella notte non si verificò: evidentemente fummo abili a darcela a gambe senza far rumore, lasciando le due nere marionette con un palmo di naso!

Breve pillola dall'opera di Renato Demurtas "dal Baule del Viaggiatore," Sa Babbaiola Edizioni.


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