Dopo
anni di militanza ed impegno politico, liberai la mia vera essenza di anarchico
libertario beat yippie, vivendo una realtà copiata ma anche profondamente mia;
certo, vissuta da altri mille, ma comunque sentita ed assaporata in modo
convinto ed intenso. In ogni caso di storie belle ne nascono anche su infinite
strade che hanno poi un unico sbocco.
Non
per questa molteplicità una singola storia deve essere sminuita o essere meno
valida, anzi, per essere una strada che più lontana dal centro non poteva,
così ai margini del clamore, della Storia, così i-per-iferica, ha concorso
quanto altre: è stata essa stessa la Storia!
C’erano le riunioni negli scantinati, nei garage, i volantini conservati con cura, il Collettivo, il Ciclostile, il Gruppo Grafico, le scritte sui muri, le fughe che, per fortuna, sono state tutte vittoriose.
Come
quella notte che dovevamo fare delle scritte sui muri ed io e Gigio mandammo in
avanscoperta Acciuga e Godot col compito di aprirci la strada e avvisarci del
pericolo eventuale. Non so se sentii davvero dei rumori o se fu un sesto senso,
di fatto però misi il naso dietro l’angolo e mi trovai dinanzi due carabinieri
in divisa che, comodamente e tranquillamente si dirigevano verso di me, verso
la piazza che noi due avevamo iniziato a...pitturare... ed erano ad appena
dieci metri da me! Non ricordo come riuscii ad avvisare il mio amico, che si
trovava in una posizione molto più svantaggiata della mia, senza che i militari
mi sentissero.
Non
potevamo tornare indietro, non avremmo fatto a tempo: la piazza chiusa da tre
lati, due muri ed il vuoto; di fronte gli sbirri, non ci restò che un salto di
quattro – cinque metri nel buio e non certo sul morbido! Di fatto ci ritrovammo
in un batter d’occhio alla base, pur se nel salto il mio sfortunato amico si
slogò la caviglia, riuscendo comunque a tenere il mio passo.
A
dire il vero una fuga, per essere tale, presuppone un inseguimento, cosa che
quella notte non si verificò: evidentemente fummo abili a darcela a gambe senza
far rumore, lasciando le due nere marionette con un palmo di naso!
Breve
pillola dall'opera di Renato Demurtas "dal Baule del Viaggiatore," Sa
Babbaiola Edizioni.
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